Lezione 1: appresa dal viaggio 
Lasciare la propria terra, fatta di cielo e di mare specchiati all’infinito, per andare alla ricerca. Ricerca di saperi, di esperienze, di vita. Devo molto alla tipica propensione al viaggio di chi è nato sul mare: al viaggo devo la capacità di guardare sempre oltre, di credere e sapere che c’è sempre un altrove e un altro, gli devo lo stupore, la curiosità, l’abitudine alla fatica e la gioia dei traguardi. Gli devo la mia vita di ora. Costruita, a mille trecento chilometri di distanza, con la ragazza cresciuta nel villaggio poco più in là.
 
Lezione 2: appresa dagli umani
Ho un carattere mio certo - segnato dalle mie origini, mi sento spesso dire in modi scherzosi - epperò forgiato anche dal sale, dal sole e dalle intemperie portate sul mio cammino da altre persone. Come tutti ho incontrato il meglio e il peggio, sovente per esasperazione sui posti di lavoro, teatri ideali per umane esagerate rappresentazioni. Sento però che su questo palcoscenico della vita ho pure imparato ad affinare il mio essere autentico.
 
Lezione 3: appresa dalle sfide
Sono un uomo di scienza e un uomo di tecnica. Preciso, sistematico, ma pure strategico e con buone capacità tattiche. Va da sé che le sfide siano il mio terreno ideale. Non l’azzardo no, mai. Ma il gran cimento sì. Con ambizione, coraggio, tanta ragione, matematica valutazione e il brivido del rischio controllato. Anche di quelli grandi che, una volta domati, ti fanno oggettivamente essere soddisfatto di te, un piano avanti in più rispetto a prima. 
 
Lezione 4: appresa dalla rigidità
Questa è una lezione “a contrario”. Metodo, disciplina e nozioni standardizzate sono certamente strumenti necessari per svolgere taluni compiti. Elevati però a rango di “sacre immutabili scritture” divengono inutili e persino controproducenti dogmi che tarpano originalità, creatività, capacità di adattamento e di innovazione. Si fanno conservazione che di fatto nega i principi dell’evoluzione. Ahimè vedo purtroppo un proliferare di questo sistema organizzato di miopia. E più lo vedo, più mi sento confermato nella nostra visione innervata da principi antitetici. 
 
Lezione 5: appresa dallo scoglio
Di fronte alla spiaggia del mare in cui sono cresciuto da bambino sta uno scoglio appuntito che si erge solitario poco lontano dalla riva. Quello scoglio raccoglie e rappresenta tutte le lezioni che vi ho illustrato, e pure molte di più. Solitudine e centralità, resistenza e riservatezza, meta e timore, protezione e sfida, continuità e cambiamento. Un’immagine su tutte sovrasta il costrutto della mia memoria: la dolcezza di mio padre (il nostro) che seduto cinge i suoi bimbi (noi fratelli) su di una spiaggia travolta di sole e li sprona a sfidare, con consapevolezza del rischio, il mare blu intenso. E dietro, sullo sfondo, appena sfocato lui, lo scoglio. Che par che dica: “Restate e andate. Io vi veglierò. Sempre.”