asut è l’Associazione svizzera delle telecomunicazioni e rappresenta gli interessi delle imprese che offrono in Svizzera un’infrastruttura di rete e di dati di prim’ordine. Oltre a esercitare la sua professione, per 15 anni Judith Bellaiche si è dedicata alla politica – nell’ultima fase in veste di consigliera nazionale – e segue ora un approccio di portafoglio. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione e consulente, sostiene diverse aziende sul piano strategico, e dallo scorso autunno è membro attivo del Comitato direttivo SVC.
Judith Bellaiche ci svela 5 insegnamenti tratti dalla sua pluriennale esperienza politica e professionale.
Lezione 1: Tenere separato il problema dalla persona
Spesso tendiamo a collegare un problema al nostro interlocutore o alla sua personalità. Questo crea animosità che impediscono di giungere a una soluzione. Se mi concentro sulla questione senza associarla al carattere di chi mi sta di fronte riesco a creare un livello di discussione imparziale. Nel farlo parto sempre dal presupposto che il mio interlocutore – a prescindere da quanto possano divergere i nostri punti di vista – agisca secondo scienza e coscienza e per motivi validi quanto i miei.
Proprio in politica questa è stata una lezione basilare utile a trovare un consenso. Capita di litigare per ore su un tema specifico per poi andare a pranzo insieme e interagire con rispetto a livello personale.
Lezione 2: Non farne una questione personale
Soprattutto le donne tendono a prendersela quando subiscono sconfitte o vengono criticate. La lezione 1 (qui sopra) vale proprio anche per noi stessi: anch’io riconosco che una divergenza di opinioni non è un affronto alla mia persona, ma riguarda un problema che deve essere risolto in modo obiettivo. Nel lavoro è comunque normale che capiti di dover cedere. Se prendo la cosa con spirito sportivo non mi pregiudico la possibilità di proseguire la collaborazione o il dialogo con l’altra persona.
Learning 3: Testardaggine
«Non essere così testardo!»: l’ho sentito così spesso. Se sul piano dei rapporti sociali la testardaggine ha una connotazione piuttosto negativa, per me è stata sempre un’utilissima compagna di viaggio nel lavoro come in politica. Un «no» non è sempre assoluto e definitivo. Spesso significa «no, non ora» (tempismo sbagliato) o «no, non così» (approccio sbagliato).
Un rifiuto, un blocco o anche un fallimento hanno spesso un carattere provvisorio. Talvolta arrendersi ci pare l’unica opzione, anche per evitare di essere accusati di testardaggine. Secondo me vale quasi sempre la pena di restare fedeli al proprio obiettivo cambiando prospettiva e approccio. Proprio come nello sport: conclusa una partita si pensa già alla prossima.
Lezione 4: Chi ben pianifica è a metà dell’opera
Che si tratti di un viaggio, di una riunione o della settimana lavorativa, una buona pianificazione garantisce efficienza – anche per gli altri. Quando presiedo a una riunione, ne comunico l’obiettivo e programmo la conduzione in base al tempo disponibile, affinché la riunione termini puntualmente. Se ho delle scadenze pianifico i rispettivi blocchi di lavoro nei giorni o nelle settimane previsti.
Mi è capitato così spesso di partecipare a riunioni che non hanno portato ad alcun risultato perché, senza una buona pianificazione, le discussioni erano confuse e prive di scopo. Ci sono state occasioni in cui i partecipanti non avevano studiato la documentazione o erano in ritardo perché non avevano calcolato i tempi per lo spostamento. Può sembrare quasi banale, ma sono convinta che nella maggior parte dei casi le perdite di tempo siano dovute a una cattiva pianificazione. Lavorare in modo efficiente significa saper gestire il proprio tempo ed essere sempre preparati.
Lezione 5: Imparare dai giovani
Credo che intorno ai 50 anni ci si trovi nell’età giusta per affrontare un’attività lavorativa impegnativa: si può contare infatti su una lunghissima esperienza, ma si ha ancora la forza di mettere in moto grandi cose. Tuttavia, proprio negli ultimi anni ho capito che non sono solo i giovani ad avere molto da imparare da me, ma anch’io da loro.
Ad esempio, un giovane collega, molto dinamico e determinato, che affronta le sfide con meno timore ed è aperto alle novità, mi ha fatto spesso notare quanto siano complicati e macchinosi i miei processi decisionali o i miei piani di attuazione. Oppure due giovani collaboratori dispongono di informazioni molto diverse dalle mie, semplicemente perché hanno accesso a fonti che io non conosco. Anche loro hanno ampliato costantemente il mio orizzonte e messo in discussione il mio modo di pensare.
asut (Associazione svizzera delle telecomunicazioni) è l’associazione leader del settore delle telecomunicazioni in Svizzera. Insieme ai suoi membri, definisce e realizza la trasformazione digitale del Paese e si impegna per creare le condizioni quadro politiche, giuridiche ed economiche ottimali per l’economia digitale. Inoltre asut rappresenta gli interessi svizzeri in quanto National Standardization Organisation (NSO) presso l’Istituto europeo per gli standard delle telecomunicazioni ETSI e coordina l’elaborazione delle posizioni nazionali nelle procedure di consultazione pubbliche per norme tecniche.