Lezione 1: mantenere viva la curiosità e non smettere mai di imparare«Nulla è permanente tranne il cambiamento»: lo diceva già Eraclito, vissuto secoli avanti Cristo. Oggi la sua saggezza è più attuale che mai: la rapidità dei cambiamenti rappresenta una delle nostre grandi sfide.
Lezione 1: mantenere viva la curiosità e non smettere mai di imparare
«Nulla è permanente tranne il cambiamento»: lo diceva già Eraclito, vissuto secoli avanti Cristo. Oggi la sua saggezza è più attuale che mai: la rapidità dei cambiamenti rappresenta una delle nostre grandi sfide. Per farvi fronte può essere utile una sana dose di curiosità: chi ama imparare nuove cose chiede, sperimenta, cerca il confronto con persone interessanti e non ha paura dell'innovazione, ma ne è attratto, e non dovrà temere i rapidi cambiamenti della nostra epoca. Sarà sempre un passo avanti, non perché deve ma perché vuole, spinto dalla curiosità innata e dal desiderio insaziabile di sapere, senza mai darsi pace. – Già da bambina aspettavo con impazienza il momento di andare a scuola. In Rochester-Bern sono ancora a scuola, è diventata la mia missione.
Lezione 2: sentirsi parte di un team, perché uniti si è più forti
«Un team è più della somma dei suoi membri», constatava nel 1949 lo psicologo altoatesino Elmar Teutsch. Lo sperimento tutti i giorni in Rochester-Bern. Alcuni strumenti si sono rivelati particolarmente utili: (1) mostrare apprezzamento, e non solo a livello professionale, ma anche nel privato; (2) dispensare elogi, anche nelle piccole cose che sembrano scontate; (3) fornire feedback in modo costruttivo, strutturato, a tu per tu; (4) formulare obiettivi chiari e accertarsi che siano stati davvero compresi; (5) dare fiducia e lasciare spazi di manovra; (6) promuovere la collaborazione nel team, non devo essere sempre al centro dell'attenzione; (7) favorire il work-life-balance, perché anche se l'azienda è importante, rappresenta solo una parte della vita. Ciò che funziona nel team, ha successo anche con clienti, fornitori – le persone in generale.
Lezione 3: indicare sempre dove porta il viaggio
«La strategia è l’economia delle forze»: la citazione è attribuita al generale prussiano von Clausewitz che visse tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. Nel vorticoso XXI secolo la sua osservazione assume un nuovo significato. Se tutto è in costante cambiamento e le imprese, così come le persone che le costituiscono, devono agire in modo flessibile, agile e decentralizzato, è importante fornire un saldo orientamento comune, al fine di evitare l'incertezza o addirittura il caos e risparmiare forze. La vision, gli obiettivi e i valori condivisi nonché la strategia concordata aiutano i collaboratori a giudicare le situazioni nel contesto e a comportarsi nel modo giusto. Dal confronto con chi ha frequentato la Rochester-Bern emerge anche che la strategia e l'applicazione degli strumenti alla propria azienda sono tra i temi più gettonati in assoluto.
Lezione 4: tenere d'occhio la liquidità
«La liquidità non è tutto, ma senza liquidità è tutto inutile», si legge in diversi forum di start-up su Internet. Nel corso dell'emergenza coronavirus il tema della liquidità ha assunto un nuovo significato: quando la Svizzera è andata in lockdown all'inizio del 2020, e molte imprese sono state temporaneamente private della loro fonte di sostentamento, era avvantaggiato chi deteneva o poteva procurarsi liquidità. Secondo la SECO in nove casi su dieci una carenza di liquidità è motivo di fallimento. Conviene quindi creare accantonamenti quando le cose vanno bene e adottare le normali misure di protezione (reputazione, pianificazione della liquidità, verifiche della solvibilità, processo di fatturazione fluido, ecc.). Durante il lockdown Rochester-Bern ha potuto portare avanti le lezioni in formato virtuale, ma per un certo periodo saremmo stati pronti anche per il worst case – una sensazione incoraggiante per l'intera organizzazione.
Lezione 5: affrontare per tempo i conflitti
«Chi si tiene alla larga dai conflitti, finisce per subirli», scrive la poetessa Anke Maggauer-Kirsche, nata nel 1948. E tuttavia spesso si aspetta troppo a lungo prima di risolvere un conflitto aperto – rischiando di peggiorare ulteriormente la situazione. Che cosa aiuta? (1) Lasciare da parte le emozioni, concentrarsi sul nocciolo della questione, raccogliere considerazioni obiettive per un colloquio imparziale. (2) Trovare punti in comune, ricordare momenti positivi per avanzare soluzioni costruttive. (3) Mantenere la calma, adottare un atteggiamento sincero e costruttivo, cercare soluzioni ed evitare divisioni. (4) Definire i passi successivi per poter in seguito valutare i cambiamenti a livello comportamentale e condurre un nuovo colloquio su una base consolidata. Talvolta nella pratica è più difficile di quanto sembri in teoria, ma è un dato di fatto: raramente i conflitti si risolvono da soli.
Rochester-Bern Executive Programs è una fondazione indipendente che collabora con l'Università di Berna e l'Università di Rochester. Dal 1995 offre programmi di formazione continua per dirigenti, come per esempio il rinomato Rochester-Bern Executive MBA o diversi CAS per PMI (p. es. consigli di amministrazione di PMI o specialisti e manager di PMI). Dal 2011 Rochester-Bern offre il 1° premio del Prix SVC Espace Mittelland, dal 2018 anche quello del Prix SVC Svizzera centrale.