La brand identity è l’identità di un’azienda, l’insieme di valori e messaggi per i quali viene conosciuta e riconosciuta dal pubblico e che viene veicolato tramite elementi espressivi: logo, colore, forme, ecc. Il rebranding è il processo di marketing che porta a un rinnovamento totale o parziale della brand identity.
In un determinato momento nella vita della tua azienda, potresti arrivare a ritenere il rebranding necessario per una varietà di motivazioni: per stare al passo con i tempi, per svecchiare l’immagine della tua impresa, per la crescita aziendale, per raggiungere nuovi target e nuovi mercati, per aumentare l’appeal del tuo marchio o migliorare un’eventuale reputazione negativa.
Qualche esempio: nel 2016 Enel ha modificato la propria immagine aziendale adottando un nuovo logo colorato e luminoso, composto da scie colorate, che testimonia una nuova vision improntata al futuro ed all’innovazione, all’accoglienza di nuove sfide e nuove forme di energia, in un mercato in rapidissima evoluzione in cui un passo verso la modernità e la sostenibilità è ormai inevitabile. Di pari passo, l’azienda ha lanciato un nuovo sito web, più moderno, responsive, intuitivo, veloce e pensato per l’utilizzo da mobile.
Oppure possiamo pensare a McDonalds, che nel 2014 ha voluto trasformare il suo concept da “fast food” a “casual restaurant”: la miccia che ha innescato il cambiamento sono state le crescenti critiche rivolte alla qualità del cibo servito e alla velocità di preparazione e consumo. I nuovi McDonalds, completamente rinnovati nell’arredamento e dotati di totem interattivi e postazioni da gioco per i bambini, sono ristoranti in cui il cliente può intrattenersi e passare momenti piacevoli.
Di qualunque natura siano le ragioni del rebranding, ricorda che non si tratta di pura “forma”: la conquista della nuova identità deve essere supportata da un cambiamento reale all’interno dell’azienda, che può avere a che fare con l’offerta, il posizionamento o la mission aziendale. Una nuova immagine che non corrisponde a ciò che l’impresa è davvero non giova a nulla.
Ma come reagiscono i clienti di fronte al rebranding? Normalmente, i cambiamenti non piacciono a nessuno. Devi quindi aspettarti una certa dose di resistenza da parte del mercato, ma anche dei tuoi collaboratori e di tutti gli stakeholders. Comunicare il cambiamento nel modo più efficace può aiutarti a minimizzare i problemi di transizione. Ma come fare? Ecco alcuni semplici consigli.
Come affrontare un rebranding
Chiarisciti le motivazioni
Per poter comunicare le ragioni di un cambiamento, devi prima di tutto esserne consapevole in prima persona. Focalizzati quindi, insieme ai tuoi collaboratori, sul “perché” il rebranding è necessario e può giovare alla crescita aziendale e al miglioramento del rapporto con i clienti.
Scegli quali piattaforme utilizzare
Con quali canali comunichi con i tuoi clienti? È il caso di aprirne di nuovi? Nella pianificazione della comunicazione del rebranding, devi valutare quali ritieni più efficaci a questo scopo: email? Comunicazione cartacea? Social media? Blog aziendale? Messaggi in-app? Non esiste una strategia unica, la migliore è quella che meglio si adatta alla tua azienda e al tuo pubblico.
Ad esempio, quando Airbnb ha modificato nuovamente il proprio logo nel 2014 (rendendolo più stilizzato e tondeggiante per richiamare l’idea di comfort e relax, ma anche di sicurezza e appartenenza), ha accompagnato il rebranding con un video molto efficace, in cui al logo stesso veniva dato anche un nome: Bélo (da belong, appartenere).
Pianifica bene le tempistiche e le comunicazioni
Dopo aver individuato i canali di comunicazione, dovrai fare un piano preciso (completo di timing) dei messaggi da inviare. Un esempio potrebbe essere:
- Due settimane prima del rebranding: un blog post del CEO, una mail a tutti i clienti, un messaggio after-login sul sito, un post sui social media.
- Una settimana prima: un reminder via email, un reminder after-login sul sito, un nuovo post sui social.
- Al momento del cambio: una mail a tutti i clienti e ai leads, un nuovo post sui social.
Dopo un periodo di “transizione”, necessario, identifica anche una scadenza entro la quale smetterai categoricamente di fare riferimento al vecchio brand/logo. Da quel punto in poi, esisterà solo quello nuovo.
Parola d’ordine: coerenza
Ricorda che tutte le piattaforme aziendali e i canali comunicativi dovranno essere aggiornati e coerenti con la nuova brand identity. Dovrai quindi aggiornare:
- Il sito internet aziendale;
- Il blog;
- La Intranet;
- L’ecommerce;
- Tutti gli account social.
Dovrai inoltre modificare l’insegna di eventuali punti vendita fisici e ristampare tutto il materiale di marketing (cataloghi, brochure ecc.) secondo la nuova immagine.
Comunica positività
Da ultimo, ricorda di comunicare ai tuoi clienti cosa possono guadagnare dal cambiamento. Nei tuoi messaggi esprimi eccitazione, positività e anche rassicurazione sul fatto che il rapporto con il brand non sarà rivoluzionato nei suoi aspetti consueti (qualità, assistenza, rapporto personale) ma che potrà solo migliorare: con servizi più efficienti, prodotti e vision più all’avanguardia.